Nestor Makhno

 

   Nestor Makhno

 Manifesto-Makhnovista

Riportiamo di seguito parte del Manifesto Makhnovista redatto dalla sezione culturale degli insorti in data 27 Aprile 1920:

1.   1 machnovisti sono operai e contadini che insorsero fin dal 1918 contro la tirannia del potere della borghesia germano-magiara, austriaca e hetmanita in Ucraina. I machnovisti sono quei lavoratori che per primi innalzarono lo stendardo della lotta contro il governo di Denikin e tutte le altre forme di oppressione, di violenza e di menzogna, qualunque fosse la loro origine. I machnovisti sono quei lavoratori sulla cui fatica la borghesia in generale, ed ora quella sovietica in particolare, ha costruito il proprio benessere ed è divenuta grassa e potente.

2. Perché ci chiamiamo machnovisti? Perché per la prima volta durante i giorni più oscuri della reazione in Ucraina, abbiamo visto tra noi un amico leale, Machno, la cui voce di protesta contro ogni forma di oppressione dei lavoratori risuonò per tutta l'Ucraina, esortando alla lotta contro tutti i tiranni, i malfattori e i ciarlatani della politica che ci ingannavano, Machno, che ora marcia deciso al nostro fianco verso la mèta finale, l'emancipazione del proletariato da ogni forma di oppressione.

3. Che cosa intendiamo per emancipazione? Il rovesciamento dei governi monarchici, di coalizione, di repubblicani, socialdemocratici e del partito comunista bolscevico, cui deve sostituirsi un ordine indipendente di soviet dei lavoratori, senza più governanti né leggi arbitrarie. Perché il vero ordine dei soviet non è quello instaurato dal governo socialdemocratico-comunista bolscevico, che ora si definisce potere sovietico, ma una forma più alta di socialismo antiautoritario e antistatale, che si manifesta nell'organizzazione di una struttura libera, felice e indipendente della vita dei lavoratori, nella quale ciascun individuo, così come la società nel suo complesso, possa costruirsi da sé la propria felicità e il proprio benessere secondo i principî di solidarietà, di amicizia e di uguaglianza.

4. Come consideriamo il sistema dei soviet? I lavoratori devono scegliersi da soli i propri soviet, che soddisferanno i desideri dei lavoratori - cioè, soviet amministrativi, non soviet di stato. La terra, le fabbriche, gli stabilimenti, le miniere, le ferrovie e le altre ricchezze popolari devono appartenere a coloro che vi lavorano, ovvero devono essere socializzate.

5. Attraverso quale via i machnovisti potranno realizzare i loro obiettivi? Con una rivoluzione senza compromessi e una lotta diretta contro ogni arbitrio, menzogna ed oppressione, da qualunque fonte provengano; una lotta all'ultimo sangue, una lotta per la libertà di parola e per la giusta causa, una lotta con le armi in mano. Solo attraverso l'abolizione di tutti i governanti, distruggendo le fondamenta delle loro menzogne, negli affari di stato come in quelli economici, solo con la distruzione dello stato per mezzo della rivoluzione sociale potremo ottenere un vero ordine di soviet e giungere al socialismo.


   

La nostra organizzazione

Nestor Makhno

 I tempi in cui vive attualmente la classe lavoratrice in tutto il mondo impongono agli anarchici rivoluzionari la massima tensione di pensiero e la massima energia per chiarire le questioni più importanti.

Ogni compagno deve essere cosciente di questa esigenza, farne oggetto delle sue riflessioni ed arrivare alla conclusione che solo tramite una forza organizzativa unita possono gli anarchici identificare ed analizzare rapidamente le questioni che preoccupano le masse ed ispirarle con successo.

Quei nostri compagni che hanno svolto un ruolo attivo nella rivoluzione russa e che sono rimasti fedeli alle proprie convinzioni si saranno resi conto dei danni che l'assenza di una solida organizzazione ha recato al nostro movimento. Questi compagni sono in un'ottima posizione per portare un contributo particolarmente utile a quella ricerca di unità che è attualmente in corso. Immagino che non sarà passato inosservato a questi compagni il fatto che l'anarchismo è stato un fattore di insurrezione tra le masse rivoluzionarie dei lavoratori in Russia ed in Ucraina: incitando a lottare sempre ed ovunque. Tuttavia, l'assenza di una grande organizzazione specifica, capace di raccogliere le proprie risorse in opposizione ai nemici della rivoluzione, ha impedito che l'anarchismo assumesse un ruolo organizzativo. Lo spinto libertario nella rivoluzione ne ha sofferto poi le tragiche conseguenze.

Se prendono coscienza di tale carenza, gli anarchici russi ed ucraini non dovranno permettere che essa possa ripetersi. La lezione del passato è troppo dolorosa e, tenendola presente, dovrebbero essere i primi a dare l'esempio attraverso la coesione delle proprie forze. Come? Creando un'organizzazione che possa compiere la missione dell'anarchismo, non solo durante i preparativi per la rivoluzione ma ugualmente all'indomani della rivoluzione. Una simile organizzazione deve unire tutte le forze rivoluzionarie dell'anarchismo e occuparsi senza esitazione di preparare le masse per la rivoluzione sociale e per la lotta atta a realizzare la società anarchica.

Benché la maggior parte di noi sia cosciente della necessità di una tale organizzazione, è increscioso constatare che solo un numero minuscolo di militanti è disposto ad affrontare [il compito – ndt] con la serietà e la costanza che sono indispensabili.

In questo momento, il succedersi degli eventi sta accelerando in tutta l'Europa, inclusa la Russia, intrappolata nelle reti dei pan-bolscevichi. Non è lontano il giorno in cui sarà necessario essere partecipanti attivi in questi avvenimenti. Se ci presenteremo ancora una volta senza esserci prima organizzati adeguatamente, rimarremo impotenti, incapaci di impedire che gli avvenimenti vengano trascinati inesorabilmente nel vortice dei sistemi statalisti.

La coesione di tutti gli anarchici attivi, espressa con una seria azione collettiva, è unanimemente considerata necessaria da ognuno di noi. Sarebbe dunque molto sorprendente che taluni avversari della nostra Unione si iscrivano tra le nostre file. La questione da risolvere riguarda solamente la forma organizzativa che questa Unione degli Anarchici potrà adottare.

Personalmente, ritengo cha la forma organizzativa necessaria e che meglio si adatta alle nostre esigenze sia quella che si presenta sotto l'aspetto di una Unione degli anarchici, costruita sulla base dei principi della disciplina collettiva e della direzione comune di tutte le forze anarchiche. Così, tutte le organizzazioni che vi aderirebbero sarebbero collegate tra di loro dalla comunanza degli obiettivi socio-rivoluzionari, ma anche dalla condivisione dei mezzi che ognuna porterebbe come contributo.

Le attività delle organizzazioni locali devono possibilmente adattarsi alle condizioni locali; tuttavia esse dovrebbero anche essere sempre coerenti con l'orientamento della pratica organizzativa globale dell'Unione degli anarchici in tutto il paese.

Che questa Unione si chiami partito o altrimenti non ha che una importanza secondaria. Ciò che è fondamentale è che realizzi la concentrazione di tutte le forze anarchiche in una pratica comune ed unitaria contro il nemico, spingendo avanti la lotta per i diritti dei lavoratori, la realizzazione della rivoluzione sociale e l'avvenire della società anarchica!

Delo Truda, no.6, novembre 1925

 

Al Congresso della Union Anarchiste Communiste Révolutionnaire

NESTOR MAKHNO  - Cari compagni!

È con un profondo sentimento rivoluzionario ed anarchico che saluto i compagni riuniti nel loro congresso nazionale per risolvere con un accordo collettivo certe questioni importanti del nostro movimento comunista anarchico. Questo movimento, a causa della sua disorganizzazione, si è allontanato dalle masse, in modo naturale ed insensato per molti di noi, e arriva così a perdere la sua importanza, come accade nei nostri tempi. Voglio credere, cari compagni, che il vostro congresso avrà un'importanza decisiva per il destino del movimento comunista anarchico francese, di cui né i partigiani di questa tradizione né i suoi oppositori possono andare fieri, poiché, al pari di molti altri paesi, questo movimento è disorganizzato interiormente ed esteriormente, e si trova in uno stato di decadenza. Tutti noi siamo tenuti a rifletterci in comune e, sempre in comune, a sormontare le difficoltà. Il congresso deve, nelle sue risoluzioni, porsi al di sopra dei balbettamenti infantili di coloro che riescono a ritardare lo sviluppo del nostro movimento, mantenendolo nelle linee delle vecchie tradizioni, contrarie all'organizzazione. Se non lo farà, non farà altro che ripetere le vecchie posizioni che, come abbiamo tutti visto, non corrispondono sempre alla vita ed all'evoluzione del nostro movimento.

È vero che nelle vostre file, così come in quelle del nostro movimento in molti altri paesi, ci sono numerosi compagni, imbevuti di dogmatismi che, d'accordo con l'opuscolo L'Anarchia e l'organizzazione del nostro vecchio compagno Errico Malatesta, vogliono applicare all'anarchismo rivoluzionario moderno delle idee ed una tattica inadeguati e proclamare che ogni membro di un'organizzazione anarchica può adoperare la tattica che vuole. Forse questi compagni intendono operare in tale direzione durante il congresso e se sarà così, quest'ultimo certamente non arriverà ad alcunché di positivo per quel che concerne la rettifica del nostro movimento e finirà nel ripetersi delle vecchie idee...

Ma anche se fosse così, io credo sia mia compito doveroso auspicare che voi, cari compagni, riflettiate su questo: finché si accetterà che i membri delle nostre organizzazioni possono adoperare la tattica che piaccia loro di più, il nostro movimento non farà progressi. Gli avvenimenti come una rivoluzione esigono un vasto raggruppamento delle masse, e le organizzazioni anarchiche, come quelle che esistono attualmente, non potranno creare dei progetti di grande significato rivoluzionario quando si avvicineranno al raggruppamento delle vaste masse popolari. Lo sparpagliamento delle loro forze ed il disaccordo nella loro tattica non glielo permetterà. La marcia attiva degli eventi rivoluzionari esigerà dalle organizzazioni anarchiche che la "libertà illimitata" degli individui e dei piccoli gruppi nella scelta della tattica (quella sognata dagli elementi caotici tra le nostre file) sia relegata dietro le quinte. È nell'interesse del nostro movimento che l'attenzione di tutti sia concentrata sul compito di generalizzare in tutto il paese il trionfo della rivoluzione e che questa abbia, per quanto possibile, un contenuto anarchico. In queste condizioni, l'organizzazione anarchica dovrà essere particolarmente forte politicamente ed unita dal punto di vista della tattica. Infatti, al momento attivo della rivoluzione, si incontrano generalmente due volontà: quella del movimento anarchico e quella del movimento delle masse popolari, di cui gli anarchici devono necessariamente tener conto. Devono tendere all'unione di queste due volontà. Ora, potranno farlo, senza pregiudizio all'estendersi ed all'influenza delle loro idee sulla marcia degli eventi rivoluzionari, solamente elaborando una ideologia omogenea ed una tattica uniforme. E allora l'uso di una tattica qualsiasi, ognuno a proprio piacimento, sarà non solo impossibile ma nocivo.E quel che è nocivo, non per gli individui o i gruppi ma per l'intero movimento, sta al congresso cercare di evitare nel corso dei suoi lavori.Evviva la solidarietà ed il lavoro creativo dei delegati al congresso

Evviva l'organizzazione anarchica, potente ed unita dal punto di vista ideologico e tattico, di cui il vostro congresso deve, a mio avviso, gettare le fondamenta! Saluti fraterni,
Nestor Makhno     
Parigi, 1930