SEMPRE ATTUALE UTILE LETTURA , CHE PROPONIAMO IN DIVERSE USCITE SU ARGOMENTI SPECIFICI , PER CONOSCERE O MEGLIO CONOSCERE "LA PIATTAFORMA ORGANIZZATIVA DEI COMUNISTI ANARCHICI
VIII - ANARCHISMO E SINDACALISMO.
Noi consideriamo artificiosa e priva di ogni fondamento e di ogni buonsenso, la tendenza che oppone il comunismo anarchico al sindacalismo e viceversa.
Le nozioni di anarchismo e di sindacalismo appartengono a due diversi piani. Mentre il comunismo, cioè la società libera di lavoratori eguali, è lo scopo della lotta anarchica, il sindacalismo, cioè il movimento operaio rivoluzionario organizzato sindacalmente, non è che una delle forme di lotta rivoluzionaria di classe. Raccogliendo i lavoratori sulla base della produzione il sindacato rivoluzionario, come del resto ogni movimento di carattere professionale, non possiede una determinata ideologia, non possiede una concezione del mondo che risponda a tutte le complicate questioni sociali e politiche della realtà contemporanea. Esso riflette sempre l’ideologia di diversi gruppi politici, e precisamente di quelli che operano più intensamente fra i suoi aderenti.
Il nostro atteggiamento nei confronti del sindacalismo rivoluzionario viene chiarito da quanto diremo. Senza preoccuparci di risolvere qui, in anticipo, la questione del ruolo dei sindacati rivoluzionari all’indomani della rivoluzione, cioè di sapere se essi saranno gli organizzatori di tutta la nuova produzione, o se essi cederanno questo compito ai soviet operai, o ai consigli di fabbrica; noi pensiamo che gli anarchici devono partecipare al sindacalismo rivoluzionario, considerandolo come una delle forze del movimento operaio rivoluzionario. Tuttavia, la questione che si pone oggi non è di sapere se gli anarchici devono o meno impegnarsi nel sindacalismo rivoluzionario, quanto piuttosto di sapere il come e con quali obiettivi essi devono prendervi parte.
Noi consideriamo tutto il periodo trascorso fino ai giorni nostri -durante il quale gli anarchici partecipavano al movimento sindacalista rivoluzionario in qualità di militanti e di propagandisti individuali- come un periodo di relazioni artigianali degli anarchici con il movimento operaio sindacale.
L’anarcosindacalismo, che si sforza d’introdurre con forza le idee libertarie nell’ala sinistra del sindacalismo rivoluzionario, tramite la creazione di sindacati di tipo anarchico, rappresenta, sotto questo profilo, un passo avanti: ma esso non riesce ancora a liberarsi del tutto del metodo empirico. Giacchè l’anarcosindacalismo non pone bene in reciproco rapporto di necessità l’opera di "anarchizzazione" del movimento sindacalista con quella dell’organizzazione specifica delle forze anarchiche, esistente al di fuori di quel movimento. Orbene, solo a condizione dell’esistenza di un tale rapporto sono possibili l’anarchizzazione del sindacalismo rivoluzionario e l’impedimento di ogni possibile deviazione di quest’ultimo in senso opportunista e riformista.
Considerando il sindacalismo rivoluzionario unicamente come un movimento professionale di resistenza di lavoratori, privo di un’ideologia sociale e politica determinata e perciò impotente a risolvere da se stesso la questione sociale, noi riteniamo che il compito degli anarchici nei ranghi di questo movimento debba consistere nel tentativo di diffondervi le idee libertarie, di orientarlo anarchicamente, per trasformarlo in uno strumento attivo della rivoluzione sociale. Occorre comunque non dimenticare mai, che se il sindacalismo non troverà, al momento opportuno, il sostegno dell’ideologia anarchica, esso ripiegherà, volente o nolente, sull’ideologia di un qualsiasi partito politico statalista. Il sindacalismo francese, che un tempo brillava di parole d’ordine e di tattiche anarchiche, cadde poi sotto l’influenza dei comunisti da una parte, e soprattutto dall’altra parte sotto l’influenza dei socialisti opportunisti di destra. Si tratta di un esempio sintomatico.
Comunque l’azione degli anarchici nelle file del movimento sindacale operaio rivoluzionario non potrà essere svolta se non a condizione che la loro opera sia coerentemente legata e sincronizzata con l’attività dell’organizzazione anarchica che si trova fuori del sindacato. In altre parole, noi dobbiamo aderire al movimento operaio rivoluzionario come forza organizzata, responsabile del lavoro svolto nei sindacati di fronte all’organizzazione anarchica generale, e orientata da questa organizzazione.
Senza limitarci alla creazione di sindacati anarchici, noi dobbiamo cercare la nostra influenza ideologica su tutto il sindacalismo rivoluzionario, organizzato nelle più diverse forme (gli I.W.W., le Unioni professionali russe, ecc…). Potremo raggiungere questo scopo mettendoci al lavoro solo come collettivo anarchico rigidamente organizzato, e non a piccoli gruppi empirici senza alcun legame organizzativo e senza alcuna convergenza teorica fra loro.
Raggruppamenti anarchici nelle imprese e nelle officine, impegnati alla creazione di sindacati anarchici, in lotta nei sindacati rivoluzionari per la preponderanza delle idee libertarie nel sindacalismo; raggruppamenti orientati nella loro azione da una organizzazione anarchica generale: ecco il senso e le forme dell’atteggiamento degli anarchici di fronte al sindacalismo rivoluzionario ed ai movimenti sindacali rivoluzionari ad esso legati.