Zen? il degrado voluto dalla borghesia

Lo Zen è sempre stato considerato un quartiere malavitoso e di pieno degrado ma bisogna capirne il perchè esso viene considerato tale.
Un quartiere nato grazie alla speculazione  edilizia che doveva essere di lusso, secondo l'ingegnere veneto, ma che in realtà è diventato popolare a causa della necessità di una parte di popolazione ad avere una casa.
La necessità da parte di molte famiglie ad avere attuato un loro diritto ha portato ad occupare un quartiere non finito strutturalmente.
Lo Stato e le istituzioni locali hanno trovato vantaggio in questo creando bacini elettorali fomentati dal clientalismo lasciando la popolazione in uno stato di sottoproletariato scuccube dei dettami malavitosi e politici.
Solo quando gli abitanti del luogo prenderanno coscienza che le istituzioni, soggette al capitale, strumentalizzano, usano e opprimono le loro menti e soprattutto la loro vita potranno ribellarsi a questo sistema.
Solo quando cominceranno a pensare che loro possono vivere meglio, in una società senza oppressori e oppressi, in una società di stampo libertario ed egualitario potranno riscattarsi e lottare contro il governo della delega e dei rappresentanti.
E dentro lo Zen come in ogni altra parte della periferia palermitana non esistono politici buoni, anzi il politico che scambia i favori per voti schiavizza e opprime l'elettore e lo rende succube delle decisioni, sia malavitose che politiche, della classe borghese e la mancanza di servizi fognari o elettrici alimenta questo sistema voluto dall'alta borghesia.
Bisogna ricordare che la dignità umana, la libertà e il diritto alla casa non sono merce di scambio ma diritti che non possono essere valutati in voti o denaro.
Il riscatto popolare deve avvenire dalle presa di coscienza, il sottoproletariato deve capire di essere sfruttato e che soprattutto lui è creatore del loro destino. Tutto si può cambiare, basta volerlo, basta crederci.